Il palazzo Comit di Luca Beltrami. Fotografie tra testimonianza e interpretazione (1905-1990)

Serena Berno - Francesca Pino

Milano, Hoepli, 2014

“Vi è nella Banca Commerciale un’atmosfera dotta, e i funzionari assomigliano a bibliotecari. Non so liberarmi, entrandovi, da un rispetto reverenziale, che viene dai miei ricordi d’infanzia. Noi provinciali veneti venivamo a Milano come un provinciale francese a Parigi; mio nonno additava nel grande edificio umbertino di marmo bianco con zoccolo di marmo nero il più bell’esemplare dell’architettura moderna”. Giunto a Milano per incontrare Raffaele Mattioli, il banchiere “umanista” a capo della Banca Commerciale Italiana dal 1933 al 1972, Guido Piovene racconta così, nel suo Viaggio in Italia, l’ingresso nel palazzo di quella che definiva la “più milanese delle banche”.
In posizione strategica nella piazza della Scala, tra il Palazzo Marino e il Teatro – e poco distante dal Cordusio, nascente quartiere economico-finanziario di una Milano che “s’avvia a divenir metropoli” – fu il primo edificio bancario progettato da Luca Beltrami tra il 1906 e il 1911.
Il prestigio dello spazio urbano e del committente, e la destinazione d’uso del palazzo implicarono un impegno progettuale totale da parte di Luca Beltrami, che includeva persino il dettaglio decorativo e funzionale, ben testimoniato da alcuni disegni dell’architetto riprodotti nel volume.
La nuova sede divenne ben presto il simbolo stesso della Banca Commerciale Italiana, attraverso cui comunicare non solo la potenza economica raggiunta in un quindicennio di attività, la solidità e sicurezza, ma anche l’“italianità”: nato da un consorzio di banche estere, l’Istituto si apprestava, infatti, a varare la riforma dello statuto per la “italianizzazione” della governance.
Proseguendo nella scia iniziata col primo dei Quaderni fotografici dell’Archivio storico di Intesa Sanpaolo – Serena Berno e Barbara Costa, Uno scavo ciclopico. Il nuovo palazzo della Cariplo nel cuore di Milano, Hoepli, 2012 – il libro presenta per la prima volta in modo organico le fotografie della sede della Comit, raccolte da donatori illuminati e da sparse pratiche d’ufficio, e catalogate dall’Archivio. Il percorso prende avvio dalla costruzione del palazzo e si sviluppa attorno a scatti di fotografi prestigiosi: un affascinante viaggio nella fotografia di architettura che attraversa l’intero Novecento, tra testimonianza storica e interpretazione, nel quale la fruizione delle immagini si coniuga con la loro contestualizzazione storica, grazie all’analisi dei documenti d’archivio.