Venezia, che impresa!
Gallerie d'Italia, VicenzaUna passeggiata, o meglio, un volo a Venezia nel 1500. È un ‘docufilm’ pieno di sorprese il percorso espositivo Venezia, che impresa! La grande veduta prospettica di Jacopo de’ Barbari, prorogato fino al 22 maggio 2022 alle Gallerie d’Italia di Vicenza.
La mostra dossier invita i visitatori a calarsi nelle mille storie raccontate da una mappa di cinque secoli fa, per la prima volta presentata in una doppia versione: il primo stato di proprietà di Fondazione Querini Stampalia e il terzo stato delle Collezioni Intesa Sanpaolo. La grande xilografia Venetie MD è frutto di una straordinaria impresa collettiva che cambierà per sempre la rappresentazione cartografica delle città e che rende plastica la differenza – evidenziata dal curatore e geografo Massimo Rossi -, fra le ‘piante’ di oggi, dettagliate ma prive di vita, e le vedute di un tempo, che rappresentano il territorio e con esso gli abitanti, le occupazioni e preoccupazioni, gli strumenti di difesa, di lavoro e svago.
Insieme a lui la curatrice Angela Munari, storica sociale, sottolinea alcuni aspetti di vita quotidiana, dalla mobilità alle attività manifatturiere, dalla pesca alle regate, come emerge nel racconto: in una giornata di fine inverno – lo si capisce dalla grande flotta in disarmo nel bacino di San Marco, pronta a salpare da maggio in poi per affiancare e difendere le navi mercantili – a Venezia nessuno è fermo. Chi svuota le gondole, chi sistema le imbarcazioni per la pesca o il commercio del sale, chi si muove fra calli e campi in mille lavori, testimoniati dalla presenza di oltre duecento arti presenti in città nei secoli: alimentare, tessile, abbigliamento, cantieristica, logistica e mercatura.
La meraviglia della grande veduta non si ferma alle storie descritte così minuziosamente, con una attenzione ai dettagli di derivazione nordica. Un racconto nel racconto è il ‘come’ sia stato possibile arrivare a una produzione così complessa, frutto dei migliori artigiani dell’epoca: disegnatori, cartografi, incisori… È certamente frutto del sodalizio virtuoso fra un mercante foresto, il tedesco Anton Kolb, committente finanziatore di un’impresa che richiederà tre anni di lavoro, e Jacopo de’ Barbari, artista e incisore veneziano che guida la squadra nella sua bottega. Dopo di lui la rappresentazione cartografica non sarà più la stessa. Non ci saranno più le raffigurazioni spesso stereotipate, frontali, adattabili a varie città, che si vedono anche in mostra; la veduta di de’ Barbari cambia la prospettiva, si alza a ‘volo d’uccello’ e segna per sempre l’iconografia della città: un incredibile pesce, solcato dal Canal Grande, adagiato sulla laguna.
Non si sa con precisione come un simile manufatto di scientia et arte, come lo descrivevano i contemporanei, sia stato possibile. Certamente è frutto delle scoperte scientifiche che si andavano delineando, di misurazioni probabili dai campanili veneziani, con una precisione che, oggi, può restituirci un drone.
Dove non sembra esserci precisione, dove la prospettiva e soprattutto le proporzioni risultano alterate, ciò avviene per una deliberata scelta, anche in questo caso di grande modernità: in primo piano, in una scala di rappresentazione maggiore, la grande flotta navale dimostra – insieme a Nettuno e Mercurio, che ‘abitano’ Venezia e tutelano le acque e i commerci -, la forza e la potenza del dominio veneziano nel Mediterraneo e nel mondo allora conosciuto.
In alto è l’Arsenale, una città nella città descritta da Dante nel XXI Canto dell’Inferno, quando visita il grande cantiere navale e vi vede al lavoro migliaia di uomini, primo esempio conosciuto di catena di montaggio, di protoindustria. Kolb dunque omaggia la città grazie alla quale lavora e prospera, la Repubblica che gli concede di stampare la veduta e commercializzarla senza oneri – cosa che avverrà ancora nell’800 perpetuando la fama di Venezia in Europa e nel mondo -, e insieme si inserisce in un florido mercato artistico e editoriale.
Venezia dunque, da insediamento provvisorio in laguna, rifugio dalle invasioni straniere, diviene una delle più ricche, prosperose e, diremmo oggi, ‘sostenibili’ città del Rinascimento, attenta nella gestione delle risorse umane e ambientali. Queste e molte altre storie arricchiscono la mostra e le numerose attività collaterali: incontri di approfondimento a cura di studiosi e curatori, racconti d’arte, itinerari tematici e attività per famiglie nei fine settimana, insieme a percorsi didattici, tutti gratuiti, per alunni dalle scuole dell’infanzia alle superiori.
Scarica il dépliant e segui gli eventi sul sito delle Gallerie d’Italia.
Chiuso il lunedì
È consigliata la prenotazione online ed è obbligatorio esibire il Green Pass – Certificazione verde COVID-19.
Tariffe:
– intero: 5,00 €
– ridotto: 3,00 €
– ingresso gratuito per convenzionati, scuole, minori di 18 anni, clienti del Gruppo Intesa Sanpaolo
Dove?
-
Per informazioni e prenotazioni