Umberto Mariani. Frammenti da Bisanzio. Atto terzo

Gallerie d’Italia, Milano

In dialogo con con le icone russe della Collezione Intesa Sanpaolo

Il nuovo appuntamento ospitato nella Sala delle Colonne alle Gallerie d’Italia di Milano – ormai da qualche anno dedicata a mostre-dossier che approfondiscono le più significative espressioni artistiche del contemporaneo – rende questa volta omaggio al maestro Umberto Mariani.

In un suggestivo dialogo tra storia e presente, quattordici lavori dell’artista sono posti a confronto con un nucleo di cinque opere tra XVII e XVIII secolo selezionate dalla collezione di icone russe di Intesa Sanpaolo, considerata dagli studiosi la più importante tra quelle conservate in Occidente.

Da tempo Umberto Mariani (nato a Milano nel 1936) desidera evidenziare il legame che i tratti essenziali del suo lavoro intrecciano con temi e momenti della storia dell’arte.

La piega è la forma insistita che caratterizza, nella serie La forma celata, la lavorazione delle lamine di piombo poi soggette a una colorazione intensa e assoluta. Preziosa nel suo valore ottico e tattile, non è solo superficie, ma diventa immagine, forma compiuta, “icona”. Anche nei suoi lavori precedenti essa affiorava, come motivo dipinto che copriva e velava le lettere di un alfabeto privo di consistenza comunicante e per questo “afono”.

I santi e le figure della storia biblica della tradizione orientale nella loro caratterizzazione iconografica sono definiti dai panneggi e dalle componenti cromatiche. Tali elementi alludono a una condizione in cui forme geometriche di carattere metafisico completano le rappresentazioni mistiche conducendo a una forma di astrazione spazio-temporale.

L’incontro che si verifica parte da motivi apparentemente formali e quasi secondari. Esso tuttavia vale a dimostrare come l’aspirazione di un artista come Mariani – che ha mosso i suoi passi dall’immaginario pop degli anni Sessanta per giungere a una pittura che si qualifica come cancellazione del valore significante, senza mai negare la forza della rappresentazione – sia rivolta all’affermazione di valori pittorici e simbolici che trascendono la materia, l’illusione e l’inganno visivo, per essere rivelazione dell’indicibile, dell’ineffabile, dell’ignoto che si nasconde dietro le pieghe della realtà.

Data
dal 22.01.2020 al 01.03.2020
conclusa
Ora
dalle 9:30 alle 19:30. Giovedì aperto fino alle 22:30. Ultimo ingresso: un’ora prima della chiusura. Chiuso il lunedì.
Prezzi

Biglietto congiunto valido per la visita alle mostre e alle collezioni permanenti:
– intero: 10,00 €
– ridotto: 8,00 €
– ridotto speciale: 5,00 €

Dove?