Grand Tour. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei

Gallerie d'Italia, Milano

Le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo in Piazza della Scala a Milano accolgono la prima esposizione ideata e realizzata in Italia sul fenomeno internazionale del Grand Tour.

A partire da venerdì 19 novembre fino al 27 marzo 2022, è possibile ammirare Grand Tour. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei, una mostra di eccezionale valore artistico, storico e identitario che presenta 130 opere provenienti da importanti collezioni nazionali ed estere.

Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, in partnership con il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, l’esposizione è curata da Fernando Mazzocca con Stefano Grandesso e Francesco Leone e con il coordinamento generale di Gianfranco Brunelli.

Il Grand Tour è stato uno straordinario fenomeno di carattere universale che ha contribuito in modo determinante a creare quella percezione dell’Italia, legata alla bellezza del suo ambiente e della sua arte, che rende davvero unica l’identità del nostro Paese.

Con questo nome si è soliti indicare il viaggio di istruzione e formazione intrapreso da giovani e colti aristocratici di tutta Europa tra la fine del Seicento e la prima metà dell’Ottocento, viaggio la cui meta prediletta e irrinunciabile era l’Italia dove natura, arte e architettura regalano in ogni angolo – oggi come allora – infinite e meravigliose testimonianze.

Questo momento di formazione, diventato obbligatorio per le élite europee, ma poi anche per quelle provenienti da altri continenti, ha coinvolto sovrani, nobili, politici, uomini di chiesa, letterati, artisti, tutti affascinati dalla varietà del paesaggio italiano ancora intatto, dalla maestà delle città, delle preesistenze archeologiche, dei monumenti e delle opere d’arte.

I viaggiatori erano anche collezionisti appassionati soprattutto della scultura antica secondo una moda diffusa soprattutto grazie a Winckelmann che aveva reso accessibili a tutti, con i suoi scritti appassionati, i segreti della perfezione raggiunta dai Greci e depositata nei capolavori conservati nelle grandi collezioni aristocratiche tra Roma e Firenze.

L’Italia divenne così per un lungo periodo il maggiore mercato non solo dell’arte antica, ma anche di una produzione contemporanea ispirata alla memoria dell’antico. Si registra una impressionante ripresa delle manifatture artistiche più prestigiose che, dalla bronzistica all’oreficeria al mosaico alla glittica, hanno raggiunto livelli pari a quelli del Rinascimento.

Dalle richieste dei collezionisti stranieri ha tratto un nuovo slancio anche la pittura, soprattutto un genere prima considerato minore come la veduta e il paesaggio. Anche in questo campo grazie a artisti della originalità e della grandezza di Canaletto, Bellotto, e degli stranieri venuti al seguito dei viaggiatori, come, Hackert, Volaire, Granet, è stato raggiunto tra Sette e Ottocento un livello prima impensabile, passando dalla razionalità scientifica dei vedutisti alla emozione del paesaggio visto come espressione di uno stato d’animo dei romantici. Un decisivo mutamento ha coinvolto anche la pittura di storia rinnovata, grazie a maestri come Mengs e Angelika Kauffmann, tanto nelle forme quanto nei contenuti, dove la mitologia e la storia antica diventano esempi di virtù o invitano a profonde riflessioni morali.

Ma il genere più richiesto e amato dai collezionisti stranieri, insieme alle vedute dei luoghi visitati, è stato il ritratto. Alla celebrazione del proprio rango si sostituisce l’esaltazione del carattere e della cultura. Da qui la scelta di farsi rappresentare accanto ai monumenti e alle sculture antiche ammirate in Italia. Assoluto maestro in questo campo è stato Batoni, uno dei maggiori ritrattisti di tutti i tempi. I suoi ritratti hanno rappresentato uno status symbol, come quelli del suo rivale Mengs, delle due pittrici Vigée Lebrun e Angelica Kauffmann, di Zoffany, Fabre, Gérard, Ingres. Il Grand Tour diviene via via mito di se stesso, e tra i suoi tanti protagonisti, le personalità più famose (come Goethe e Stendhal) finiscono esse stesse per essere ritratte nei panni del Tour e i loro ritratti sono eseguiti da artisti come Batoni, Hamilton e Tischbein.

I viaggiatori erano attratti anche dalla singolarità dei nostri costumi e dalla bellezza di una popolazione, apparentemente felice, che viveva la maggior parte dell’anno all’aria aperta proprio per la mitezza del clima. Il maggior giro di affari ha riguardato la scultura, a partire dal commercio dei marmi antichi, il loro restauro e spesso la produzione di copie. Verso la fine del Settecento, grazie a Canova e ai suoi validissimi seguaci, si è affiancata la produzione di una scultura originale che, pur ispirata all’antichità, ha saputo interpretare la sensibilità moderna, assicurando a questa arte, diventata l’orgoglio dell’Italia, una straordinaria fortuna nel corso del XIX secolo in tutto il mondo.

Alle Gallerie d’Italia dipinti, incisioni, sculture, oggetti d’arte, allestiti in un suggestivo dialogo, intendono riproporre, in una mostra di grande attualità, l’immagine dell’Italia amata e sognata da un’Europa che si riconosceva in radici comuni di cui proprio il nostro Paese era stato per secoli il grande laboratorio.

Data
dal 19.11.2021 al 27.03.2022
conclusa
Ora
dalle 9:30 alle 19:30
Giovedì: dalle 9:30 alle 22:30.
Chiuso il lunedì.
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura.
Prezzi

È consigliata la prenotazione online ed è obbligatorio esibire il Green Pass – Certificazione verde COVID-19.

Tariffe:
– intero: 10,00 €
– ridotto: 8,00 €
– ridotto speciale: 5,00 €
– ingresso gratuito per convenzionati, scuole, minori di 18 anni
Maggiori dettagli su riduzioni e gratuità nella pagina Informazioni.

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