Un filosofo in banca
Francesca Pino, Guido Montanari, Torino-Roma, Intesa Sanpaolo - Edizioni di Storia e Letteratura, 2007
Antonello Gerbi (1904-1976), capo dell’Ufficio Studi della Banca Commerciale Italiana dal 1932 al 1938 e dal 1948 al 1970, fu riconosciuto in parallelo come studioso tra i più eminenti di storia delle idee e pioniere ed esponente di punta degli studi di americanistica in Italia. In conseguenza dei provvedimenti anti ebraici, dal 1938 al 1948 risiedette a Lima presso una banca controllata dalla Comit. Personalità versatile, Gerbi era attento ai nuovi linguaggi espressivi del suo tempo, come la fotografia, il cinema e la radio.
I familiari hanno donato le carte personali di Antonello Gerbi all’Archivio Storico di Intesa Sanpaolo, che ha provveduto al loro complesso riordino e alla inventariazione analitica. Scritti filosofici e giornalistici, carteggi, fotografie, opuscoli scelti e ritagli di stampa formano un compatto insieme di testimonianze originali sulla vita intellettuale italiana tra fascismo e dopoguerra, sulla élite dirigente selezionata da Raffaele Mattioli e sulle vicende di varie famiglie ebraiche colpite dalle leggi razziali.