Inventario dell’archivio di Massimiliano Majnoni

A cura di Rita Romanelli e Valeria Ronchini, prefazioni di Stefano Majnoni e Francesca Pino

Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2006

L’Archivio storico di Intesa Sanpaolo celebra con questo libro l’acquisizione di un importante archivio di persona, quello del direttore centrale marchese Massimiliano Majnoni, versato in copia digitale e consultabile presso la nostra sala di studio.

Massimiliano Majnoni (1894-1957), nobile di sentimenti cattolico-liberali, capitano della Grande Guerra e decorato al valor militare, dotato di autentici interessi culturali, genealogista, bibliofilo, epistolografo e diarista, entrò alla Banca Commerciale Italiana nel 1921 e resse tra il 1935 e il 1947 la Rappresentanza di Roma, base di coordinamento dei nascenti movimenti politici e autentico crocevia dell’antifascismo militante tra il 1943 e il 1945.

Il fondo di “Max” Majnoni fa parte del pregevole archivio nobiliare delle famiglie Majnoni, di origini lombarde con prestigiosi legami alla corte dei Savoia e Baldovinetti di Poggio, di antica nobiltà toscana e di origini mercantili, conservato nella villa seicentesca di Marti, Pisa, e riconosciuto di notevole interesse storico dalla Soprintendenza Archivistica per la Toscana.
La scelta di acquisire questo fondo è stata dettata non solo dalla sua rara completezza e ricchezza ma, soprattutto, dall’unicità della figura del marchese.
Negli anni tra il primo e il secondo dopoguerra, Majnoni si trovò, per nascita e incarico, negli ambienti dove si decidevano i destini dell’Italia. Dall’osservatorio privilegiato della Rappresentanza di Roma della Comit, descrisse – nei suoi diari e nella ricca corrispondenza con uomini politici, intellettuali, aristocratici ed economisti – la storia italiana, dalla parabola del regime fascista al lento, complesso lavoro di ricostruzione del tessuto civile e democratico del nostro paese.
Majnoni non fu un protagonista, tuttavia è corretto riconoscergli una capacità fuori del comune nell’individuare e descrivere i tipi umani e i processi in atto, di cui ci ha lasciato penetranti testimonianze.
L’archivio può essere considerato un caso emblematico di come alle carte d’ufficio sia necessario applicare molteplici e più intime chiavi di lettura. Spesso i fatti storici corrono il rischio di ridursi a elenchi di nomi, fatti e date, se non vengono illuminati dalle testimonianze non solo dei protagonisti, ma anche di coloro che, come Massimiliano Majnoni, li hanno vissuti e subiti.

Biografia

1894, 25 gennaio

Massimiliano Majnoni nasce nella dimora di famiglia a Incino d'Erba, da Achille, appartenente all'aristocrazia lombarda fedele alla casa reale di Savoia, e da Maria di Poggio Baldovinetti, di antica nobiltà toscana.

1894-1925

Majnoni abita con la famiglia nel Palazzo Reale di Milano, dove il padre Achille svolge le funzioni di architetto della Real Casa e stringe amicizia con il re Umberto I. Gli è accanto nel tragico giorno del regicidio a Monza (1900).

1912

Terminati gli studi classici presso il Liceo Ginnasio Cesare Beccaria di Milano, Majnoni si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza di Pavia.

1911-1914

Incontra e intrattiene rapporti epistolari con il padre domenicano Humbert de Clérissac, che diventa la sua guida spirituale.

1915-1918

Parte volontario per la prima guerra mondiale, che combatte con gli Alpini sul fronte dell'Adamello. Nell'agosto 1918 viene insignito della Croce d'Argento al Valor Militare per la vittoria conseguita nella battaglia del Passo dei Segni al Tonale. Majnoni ricorderà sempre quegli anni come i più belli della sua vita.

1919

Per le sue doti linguistiche e diplomatiche, Majnoni viene inviato a Versailles alla Segreteria del colonnello Alessandro Casati, capo della Missione Militare Italiana presso le delegazioni nemiche.