Banca Commerciale Italiana

Una banca con un DNA internazionale che ha avuto un ruolo determinante per la grande industria italiana e l‘economia del nostro Paese.

Sfogliare le carte del patrimonio archivistico della Banca Commerciale Italiana, fondata a Milano il 10 ottobre 1894, significa scoprire le vicende di uno degli Istituti che maggiormente contribuirono all’espansione economica italiana dei primi decenni del Novecento, finanziando la nuova struttura industriale del Paese; ma anche uno dei primi che operò anche nel mercato internazionale attraverso una rete di filiali e banche partecipate, che le hanno conferito il primato tra gli istituti finanziari italiani all’estero.

Leggere le carte dell’archivio della Banca Commerciale Italiana significa leggere la storia dell’industria nazionale, le vicende degli uomini – come Raffaele Mattioli – che la resero grande, ma anche ripercorrere il supporto che questo istituto diede al mondo dell’arte e della cultura.

Cronologia

1894

Nasce la Banca Commerciale Italiana da un consorzio di banche tedesche, austriache e svizzere

1910-1911

Inizia l‘espansione verso l’estero con l’apertura della prima filiale all’estero a Londra

1918-1929

La banca accresce la propria rete estera nell’Europa Orientale, nel Mediterraneo e in America

1931-1934

La Comit viene salvata dallo Stato e l’IRI ne diventa azionista di larga maggioranza

1934-1937

La BCI diventa banca di credito ordinario con qualifica di banca di interesse nazionale

1970

Le azioni della Banca Commerciale Italiana vengono quotate in borsa

1994

La Comit viene privatizzata e si apre la possibilità di ritorno alla banca universale

1999

Banca Intesa acquista il 70% del capitale della Banca Commerciale Italiana

2001

La Comit viene incorporata per fusione in Banca Intesa, dando così vita a IntesaBci SpA